Le Opere

1968-1970

Cieli

“I Cieli, con figure piccole dentro, o grandi da una parte, sono un altro soggetto su cui l’artista si è fissato, con una sua ostinata pazienza e tranquillità monomani. Li scolpisce e disegna, in legno e in bronzo, a colori e monocromi; tutti sono diversi. … I cieli, nell’opera di Tavernari, sono un avvenimento fondamentale. La sua aspirazione è cristiana (l’uomo, la pietà, il dolore); i cieli vogliono essere il teatro di quel dolore; ma essi incantano Tavernari per sé stessi, di là da qualsiasi significato. Non conosco nessuno che abbia ritratto tante volte, come un soggetto per sé stante, le vicende celesti; l’occhio contempla solo quello, e le figurette o le croci sono soltanto termini di confronto che permettono di misurarne la vastità: l’umano è sopraffatto dal cosmico”.

(G. Piovene, 1970)