Le Opere

1957-1958

Figure femminili

Resta accertata ovviamente la integrale autonomia espressiva dei disegni. E non importerà precisare che il termine «disegno» è puramente di comodo, in quanto la conduzione a spatola, e l’uso di colorazioni per nulla marginale, secondario o succedaneo, integrano spesso la presenza e l’evidenza del segno, quando non lo sostituiscono con altri valori che potremmo dire pittorici. E si dovrà dunque concludere che ogni ripercorrimento dell’attività di Tavernari, e ogni ricostruzione della sua figura e della sua personalità, non potrà prescindere dall’attento esame della sua opera grafica, in cui ancor più distesamente e con maggiore «ampiezza di germinazione che nella scultura», si può leggere la sua storia intensa e sofferta.

(P. C. Santini, 1988)